Beatrice & Matteo

August 30, 2025
42 Days To Go!

Beatrice & Matteo

August 30, 2025
42 Days To Go!

La nostra storia

I giapponesi usano la parola 縁(えん)– En per indicare quei legami che sembrano scritti dal destino: incontri che avvengono nel momento giusto, nel posto giusto, come se fossero guidati da un filo invisibile.


Ci piace pensare che la nostra storia sia nata proprio così, in quel periodo così particolare della pandemia.

A volte si cerca qualcosa ovunque, convinti che sia nascosto chissà dove, in un angolo remoto del mondo. Poi si scopre che era lì, da sempre, a pochi passi da casa.

Il Covid ha portato con sé tanti problemi e mille questioni da risolvere, è vero. Ma ha avuto anche il grande potere di fermare Beatrice, per un po’, nel luogo in cui è cresciuta — lo stesso da cui, per anni, aveva desiderato allontanarsi.

Abbiamo vissuto a pochi metri l’unə dall’altrə per anni, frequentato gli stessi ambienti, lo stesso centro sportivo, senza mai incrociarci.

Forse doveva davvero fermarsi il mondo per un anno e mezzo perché potessimo finalmente incontrarci.

Ti abbiamo odiata, cara pandemia… ma, in fondo in fondo, un po’ ti dobbiamo anche ringraziare. Galeotto fu il posto che Bea mai avrebbe immaginato di chiamare "il mio ufficio": un centro di padel. Un mondo che sembrava lontanissimo dal suo… eppure così vicino a Matteo.

Tra un match e l’altro (pochini, va detto: tra i due si sa chi è il vero sportivo), qualche passeggiata al sole e tante chiacchierate notturne, abbiamo scoperto di avere molto più in comune di quanto immaginassimo.

E così è iniziato tutto.

Una casa, una cagnolina, qualche ostacolo e un bel po’ di traguardi dopo, nel cuore di uno dei nostri viaggi, è arrivato quel momento.

Durante una calda serata d’agosto, immersi nella magia di una delle metropoli più sorprendenti al mondo — con il mare da un lato e mille luci a illuminare la notte, Matteo si è avvicinato a Beatrice per farle la domanda delle domande.

Il finale lo conoscete già.

O forse no.

Lo sapete che Beatrice non gli ha nemmeno lasciato il tempo di finirla, quella domanda?